Piano Regionale di Risanamento delle Acque - Nord Milano Consult
15437
portfolio_page-template-default,single,single-portfolio_page,postid-15437,bridge-core-3.0.7,qode-page-transition-enabled,ajax_fade,page_not_loaded,,no_animation_on_touch,qode-child-theme-ver-1.0.0,qode-theme-ver-29.4,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.10.0,vc_responsive

Piano Regionale di Risanamento delle Acque

ico_pianificazione

Dettagli

localizzazione: Provincia di Varese

anno: 1990-2002

committente: Provincia di Varese

servizi svolti: Progettazione e D.L.

Il piano regionale di risanamento delle acque è stato il primo fondamentale strumento pianificatorio di settore, previsto dalla legge 10 maggio 1976, n.650, articolato nei seguenti punti:

a) Rilevamento dello stato di fatto delle opere attinenti ai servizi pubblici di acquedotto, fognatura e depurazione;

b) Individuazione del fabbisogno di opere pubbliche attinenti ai suddetti servizi e definizione delle relative priorità di realizzazione;

c) Definizione dei criteri in attuazione, delle fasi temporali di intervento e dei relativi limiti intermedi di accettabilità per tutti i tipi di scarichi;

d) Indicazione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei servizi di cui alla lettera a), organizzazione delle relative strutture tecnico-amministrative e di controllo degli scarichi, anche in relazione agli adempimenti previsti dalla legge 23 dicembre 1978, n.833, recante direttive per l’istituzione del Servizio sanitario nazionale.

La Regione Lombardia ha disciplinato le procedure per la formazione del piano nell’ambito della legge regionale 20 marzo 1980, n.32 – “Censimento e catasto delle acque. Piani in materia di tutela delle acque dall’inquinamento”.

In base all’art.14 di tale legge, per l’esecuzione degli studi occorrenti alla redazione del piano regionale di risanamento delle acque e per lo svolgimento delle attività finalizzate all’elaborazione delle proposte di piano la giunta regionale si avvalse di una struttura esterna, individuata in Lombardia Risorse S.p.A., società a partecipazione regionale.

Il piano di risanamento era previsto che comprendesse due distinte parti, l’una concernente gli acquedotti, l’altra le opere di fognatura e depurazione, entrambe articolate in stato di fatto, valutazione dei fabbisogni futuri, proposte di intervento e priorità.

Da rilevare che le procedure concordate con Lombardia Risorse hanno visto un largo coinvolgimento delle Province in ogni fase delle indagini, con particolare riferimento alla funzione di coordinamento degli enti operanti nelle rispettive circoscrizioni e alla verifica dei dati raccolti.

Dell’incarico facevano parte due temi di rilevante portata: la definizione degli obiettivi di qualità per i corpi idrici ed una indagine sulla produzione e lo smaltimento dei fanghi degli impianti di depurazione.

Il piano di risanamento delle acque della Regione Lombardia, redatto da Lombardia Risorse S.p.A, al quale collaborò l’Ing. Giuseppe Bernacchi per la provincia di Varese, venne rassegnato nel settembre 1984.

Si rese poi necessaria una revisione generale del piano che venne affidata dalla Regione Lombardia direttamente alla Provincia. La provincia di Varese si avvalse a sua volta di SOGEIVA s.p.a. che svolse l’incarico in collaborazione con Nord Milano Consult s.r.l. e Studio Ing. Attilio Savi di Milano.

Il documento rassegnato nel marzo 1990, fu sottoposto dapprima al confronto con gli Enti locali e tutti gli altri soggetti a vario titoli interessati (aziende municipalizzate, società ecologiche, società di gestione, etc.), quindi all’esame da parte delle amministrazioni competenti.

La versione definitivamente approvata venne rassegnata nell’ottobre 2002.